Ogni volta che vengo in Irlanda del Nord non può mancare almeno una visita a Belfast, sua capitale.
Belfast è alternativa, moderna, giovane, piena di arte e vita notturna. Belfast è anche la città nella quale si svolge la maggior parte degli scontri e dei disordini che ogni tanto arrivano ai nostri telegiornali, ma non lo diresti mai, ed anche se ti ci trovi nel mezzo (come mi è capitato) conserva quel volto di tranquillità di chi ci è abituato e passa oltre. La gente nei club o nei musei sembra davvero lontana da quei fattacci e la città è piena di turisti e di bella gente che gira per il centro. C’è una scena musicale da far impallidire molte altre grandi città e si respira un’atmosfera alternativa, davvero aperta.
Ecco i motivi per cui quando vengo qua ho sempre piacere di andare almeno una volta a perdermi per le strade della capitale. Anche per questa visita non mi sono smentita (chi è stato attento lo sa già dall’articolo sul Bookfinders cafè & bookshop), così ho svegliato Stevie e siamo partiti di buon’ora, raffazzonando direttamente sul treno un pigro itinerario della nostra visita (lo so che volendone scrivere sul blog dovrei organizzarmi meglio, ma dopotutto si chiama “Bohemian Wanderer”, non “Il turista organizzato”: a me piace andare a zonzo per i posti come se ci abitassi, non correre da un luogo all’altro per veder tutto senza gustare niente). Siamo scesi a Belfast Central, una delle stazioni ferroviarie principali della città.
La scelta di Belfast Central non è stata un caso: uno dei primi luoghi che volevamo vedere è il St George’s Market…
…che purtroppo ha una scritta sull’insegna che dice “your weekend market“: durante gli altri giorni è chiuso, e così noi lo abbiamo trovato. Vabbè, ci riproveremo 🙂
Ci siamo poi diretti verso l’Art Trail (ce ne sono tre ma li confondiamo immancabilmente e non siamo ancora riusciti a trovare tutte le opere che ne fanno parte): si tratta di un percorso artistico che serpeggia lungo le rive del Lagan, il fiume che attraversa Belfast.
La prima opera che incontriamo è “Sheep on the Road“, un insieme di sculture in bronzo dell’artista Deborah Brown:
Sembra che l’artista si sia ispirata alla sua infanzia per progettare l’opera, che inizialmente era in un’altra strada di Belfast; nel 1999 il gruppo di sculture venne spostato dove si trova attualmente poiché qui in passato vi era un mercato di bestiame.
Eccoci dunque sulle rive del fiume Lagan, poco prima che si immetta nell’Oceano:
Poco più in là troviamo un’altra opera, decisamente gigantesca:
Si tratta del “Beacon of Hope” (“faro della speranza”), scultura dell’artista Andy Scott alta quasi 20 metri. Curiosità: è ispirata alla Thanksgiving Square a Dallas ed ha vari nomignoli, tra cui il mio preferito è “The thing with the ring” (“la cosa con l’anello” :D).
Attraversiamo il Queen’s Bridge e continuiamo la nostra passeggiata sul fiume:
…per arrivare al “Big Fish” o “Salmon of Knowledge” (“salmone della conoscenza”), il pesce di 10 metri composto di piastrelle di ceramica, ognuna con la rappresentazione di un pezzettino di storia di Belfast. Quest’opera è dell’artista John Kindness.
Come potete intravedere nella foto qui sopra, poco lontano dal “Big Fish” si trova una torre a orologio: è l’Albert Memorial Clock, monumento costruito nel 1869 in memoria del Principe Alberto.
Dopo essere arrivati qui ci siamo un po’ persi: si è messo a piovere e, cercando riparo, siamo arrivati chissà come nel Cathedral Quarter, quartiere di Belfast in piena rinascita in questi anni. Qui abbiamo trovato un passaggio con un meraviglioso murale che indicava di entrare in una specie di vicolo e…
…non ce lo siamo fatto ripetere due volte!
Si tratta di una stradina che racchiude più locali, tra cui il famoso “The Duke of York“, in un ambiente molto caratteristico: spero tanto di tornarci di sera, quando i pub sono aperti dev’essere meraviglioso!
Tutta la zona, oltre ad essere decorata da targhe appese ai muri e vasi di fiori, è dipinta con fantastici disegni murali.

Si conclude qui questa prima parte di passeggiata per la bellissima Belfast. A presto con un nuovo post per mostrarvi altre meraviglie incontrate nel nostro girovagare 🙂
Ma che bella è Belfast? La cosa con l’anello poi mi piace un sacco. Adoro la modernità, anche se il pesce che racconta la storia della città vince per il concetto :)))
p.s. se fosse “il turista organizzato” sarebbe molto più noioso… e poi ricorda: “a cazzo de cane” RULES!
Erika Muscarella recently posted…New Theme: Goran
Ahahaha! Assolutamente, *a cazzo di cane* rules, però ogni tanto mi faccio un esame di coscienza e mi sento in colpa per la mia naturale disorganizzazione 😛 Ma, dopotutto, di blog che parlano di viaggi e luoghi ce ne sono migliaia, io preferisco parlare di esperienze e punti di vista , quindi…così ve lo dovete sorbire 😉
Comunque sì, Belfast è davvero bellissima, e questo è il primo (o meglio, il secondo se contiamo l’articolo su Bookfinders) di tanti che avrò il piacere di scrivere ♡
Grazie per il commento, Erika: casualità o telepatia, ti pensavo proprio pochi minuti fa!
maettina recently posted…A zonzo per Belfast – parte 1Wandering in Belfast – part 1