“Il Dottor Fischelson traeva un profondo respiro, alzava la testa quanto glielo consentiva il colletto duro e sentiva realmente di ruotare in compagnia della Terra, del Sole, delle stelle della Via Lattea e dell’infinita schiera di galassie conosciute soltanto dal pensiero infinito. Le gambe gli diventavano leggere, senza peso, ed egli si afferrava con entrambe le mani al davanzale della finestra, quasi temendo di poter perdere l’appoggio e di volare nell’eternità.”
Da “Lo Spinoza di via del Mercato” – Isaac B. Singer
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