Se seguite questo blog vi starete chiedendo cosa sia successo: da un piano editoriale pieno zeppo di novità a questo silenzio prolungato. Eccovi subito la giustificazione: sto lavorando tanto. Anzi proprio tantissimo, forse troppo. Ecco dunque arrivato l’errore che mi ero ripromessa di non fare: abbandonare la mia comunicazione per seguire quella di altri.
Oggi mi sono svegliata, ed ho lavorato tutto il giorno. Fuori pioveva, ad un certo punto ha iniziato a grandinare forte. Ero giù, i nervi a pezzi e il morale sotto le scarpe. Negli ultimi mesi dormo poco e male e dacché sono arrivata a Belfast sono riuscita a passare poco tempo con Stevie pur essendo sotto lo stesso tetto. Ecco allora che queste pagine mi sono mancate: scrivere qui non è solo un bel biglietto da visita per il mio lavoro, ma è anche un piacere. Bohemian Wanderer mi rende felice e orgogliosa. L’ho costruito io, lo gestisco io ed è sia un mio mezzo di espressione che in un certo senso la mia casa, quando in realtà una casa fissa sembro non averla più ormai da tanto. Dunque rieccomi, con la speranza di non ricadere più nel super-lavoro da automa che spesso e volentieri rende la vita dei freelance un incubo.
Dunque, come già detto, nel frattempo sono tornata nuovamente in Irlanda del Nord. Ho viaggiato in solitaria le mie usuali 12-14 ore (aereo in ritardo e bus notturno perso di conseguenza).
Quando ci penso mi rendo conto di quanto il viaggio sia lungo, ma per riabbracciare il mio Stevie lo farei e rifarei anche cinquanta volte di seguito. Qui a Belfast mi aspettava una bellissima scrivania nuova, acquistata per me al negozio dell’usato all’angolo ma con un valore decuplicato nella dolcezza del gesto. Farmi sentire a casa. E’ piccola e un po’ rozza, con soli due cassetti; il più grande è stato lasciato a me, per i colori e gli album che conservo qui in Irlanda.
E poi lavoro, lavoro, e ancora lavoro. Quasi non sono riuscita ad alzare gli occhi dalla tastiera. Solo la sera, ogni tanto, siamo riusciti a prenderci qualche ora per fare una passeggiata…
… o brindare con una pinta all’interno dei bellissimi pub della città.
Belfast, città strana come la mia Genova. Città di mare anch’essa, anche se no, non è il Mediterraneo. Città fatta di contrasti e storie lasciate scivolare tra i suoi vicoli, come a casa mia.
Nei prossimi giorni mi sono ripromessa di andare un po’ in giro per la città, come facevo prima di essere risucchiata in questo vortice di impegni. E intanto una scusa per uscire di casa la ho: si chiama WabiSabi ed è un evento che già si preannuncia fantastico. Si tratta di una giornata di co-working insieme a tanti altri professionisti di qui. Vi mostro solo un’immagine del luogo dove la giornata si svolgerà: si tratta dello Studio Souk a Belfast, semplicemente meraviglioso!
Sono eccitata e nervosa allo stesso tempo: non vedo l’ora! Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, nel frattempo mi aspetto un “in bocca al lupo” 😉
Che dolciosino Stevie… gli direi quello che di solito gli dico quando stiamo lavorando su Skype… ma non capirebbero i lettori, però TU SAI. Steeeviiieeee: POOOO….!
Sì, è proprio dolcino <3 Ahahahah! Lui SA! 😀